Che esperienza incredibile è ritrovarsi ad Antigua Guatemala. Il termine “magico”, così abusato per descrivere molte città è in realtà il più idoneo qualora si voglia parlare di questo luogo, distrutto da tanti terremoti fino a essere abbandonato, e ricostruito nel XX secolo, lasciando però intatte tutte le rovine del suo glorioso passato: quasi come in una Pompei dell’epoca barocca…
La bellezza principale di Antigua risiede proprio nelle antiche rovine di quelle chiese conventuali che fino a tre/quattrocento anni fa erano attivi conventi e monasteri e oggi sono rovine al pari di un tempio greco o romano…
E poi c’è l’Università di San Carlos, fondata il 31 gennaio 1676 da real Cédula del re Carlo II, la Real Università di San Carlo di Borromeo ad Antigua Guatemala è stata la terza università reale fondata nell’America ispanica; la sua architettura, ricca di dettagli visibili anche nei suoi tetti, consiste in una serie di aule che si dispongono intorno ad un cortile centrale con quattro corridori.
Dal 1936 l’università ospita il museo d’arte coloniale nei cui saloni sono esposti sculture, dipinti e mobili. In uno dei suoi corridoi si può ammirare una curiosa carrozza funebri dei tempi coloniali.
Tra i dipinti dell’epoca vireinale vale la pena menzionare le storie de ” la passione di Cristo ” dell’artista guatemalteco Thomás de Merlo e la serie di quadri su ” la vita di San Francesco “, dell’artista messicano Cristobal de Villalpando
