PISTOIA, UNA CITTA’ SCOLPITA

pist0iatroise

PISTOIA UNA CITTA’ SCOLPITA
” Pistoia è una città che ha in se’ un qualcosa di scultoreo”. Questa frase in apparenza sibillina fu pronunciata da Piero Bigongiari, un poeta e letterato originario di Pisa che passò molti anni della sua vita a Pistoia. A prima vista la frase può apparire strana: a differenza di Siena, Pisa, Lucca (per tacere di Firenze) a Pistoia le sculture antiche non sono molte. Anzi, si può dire che anche città molto più piccole come Volterra possono vantare un patrimonio scultoreo molto più consistente di quello pistoiese e si può affermare che a Pistoia non vi furono scultori di rilievo se non nel XX secolo.
Piero Bigongiari, grande poeta e intellettuale si occupò marginalmente di arte,ma non certo come storico dell’arte professionale.
Si tratta dunque di un’affermazione che può sembrare strampalata, eppure… non è così. Certo, le sculture più pregevoli che si ammirano nelle sue chiese sono di artisti “stranieri”, chiamati da Firenze, da Pisa, da Siena e persino dalla Lombardia, quasi come se i pistoiesi non fossero capaci di scolpire, ma i pistoiesi avevano un senso della scultura non proprio convenzionale: I pistoiesi preferirono “scolpire” la propria città: Le sue torri, i suoi palazzi, le sue chiese furono autentiche sculture: sculture che si elevano nel tessuto urbano, che si alternano poderose tra i vicoli e le piazze. Basti vedere la potente plasticità della chiesa di San Michele in Cioncio,la cui abside appare quasi improvvisa da chi venga dalla Piazza della Sapienza; oppure l’effetto visuale determinato dalle chiese di Santa Maria delle Grazie, Sant’Ansano e San Lorenzo che appaiono come un meraviglioso rilievo a scalare nella stessa piazza; o ancora la prospettiva delle panche che da via di Stracceria introducono verso la Piazza della Sala… E che dire poi della meravigliosa Piazza del Duomo con quel suo alternarsi di cotto, marmo e pietra, con quegli elementi orizzontali del Battistero e del Palazzo Vescovile e del Palazzo degli Anziani bilanciati dalla struttura verticale del Campanile?
Dev’essere stata l’attenta osservazione di questi elementi che nel 1900 ispirò alcuni dei più grandi scultori italiani di tutto il secolo: Andrea Lippi, Marino Marini, Agenore Fabbri, Valerio Gelli, Jorio Vivarelli, e Corrado Zanzotto (quest’ultimo veneto di origine ma pistoiese d’adozione).
Ma nei secoli precedenti i pistoiesi preferirono scolpire la propria città anzichè decorarla di sculture.

pistoiabatt.troise pistoia-antoniotroise

foto di Antonio Troise

PISTOIA, UNA CITTA’ SCOLPITAultima modifica: 2020-01-17T03:55:34+01:00da raffaello115
Reposta per primo quest’articolo