UN PO’ KAVAFIS UN PO’ SARAMAGO… (Cronaca di una vacanza avventurosa nel nord Europa)

Eh sì! Quella vacanza l’avevo preparata con cura: l’idea era quella di visitare Bruges, poi di lì far base ad Hamburg dove sarei stato ospitato da un amico, per visitare altri luoghi interessanti da quelle parti dopodiché sarei andato a visitare un altro amico a Berlino.
Le cose andarono diversamente, eppure fu per me una vacanza indimenticabile.
Partii, assieme all’allora mia compagna, da Pisa. La destinazione era Charleroi, in Belgio, ma… Arrivato all’aeroporto ebbi la sgradevole sorpresa: l’aeroporto di Charleroi era chiuso per neve. All’ufficio della Ryanair mi dissero che avrei potuto prendere il volo del giorno dopo da Ciampino, sperando nel frattempo in una riapertura dell’aeroporto di Charleroi, Oppure aspettare tre giorni e prendere il volo da Pisa… No! Avevo un mese di tempo e non avevo voglia di aspettare, così andai a vedere il tabellone dei voli e mi resi conto che dopo qualche ora sarebbe partito un volo per Frankfurt-Hahn. Ci pensai un attimo e chiesi se fosse stato possibile cambiare il nostro volo per Charleroi con un volo per Frankfurt.
Arrivammo a Frankfurt in piena notte e anche lì nevicava senza sosta. Al mattino prendemmo il treno per Braunschweig, Tra le tante città tedesche Braunschweig non è in assoluto tra le più belle, ma non è nemmeno del tutto priva di interesse. Vi rimanemmo una settimana, giusto il tempo per visitare la sua Cattedrale, un altro paio di chiese gotiche e l’Herzog Anton Ulrich-Museum, dove, accanto a quadri di Giorgione, Veronese e Rosso Fiorentino iniziai ad assaporare un po’ di pittura nordeuropea ( Vermeer, Rubens, Dürer, Cranach, Holbein, Van Dyck, Rembrandt). Braunschweig fu anche il punto di partenza per alcune escursioni di un giorno a bellissime indimenticabili cittadine come Hildesheim Wolfenbuettel e soprattutto Gosler che ancora oggi mi è rimasta nel cuore… Anzi, Gosler mi piacque talmente tanto da volerci ritornare anche una seconda volta, ma la seconda volta, ma quella seconda volta sbagliammo il binario alla stazione e prendemmo il treno sbagliato. Quel treno ci condusse tuttavia in un’altra interessante cittadina: Stendal. Non rivedemmo Gosler, ma trascorremmo comunque una giornata piacevole Stendal.
Dopo una settimana eravamo di nuovo in treno, destinazione Hamburg dove finalmente rividi con piacere Michael e sua moglie Silvia. Ad Hamburg ci ero già stato in precedenza. Hamburg è una grande metropoli che data la sua importanza strategica fu pesantemente bombardata durante l’ultimo conflitto mondiale. Ad Hamburg c’è tuttavia quello straordinario museo che è la Kunsthalle, un museo che, soprattutto nella sua sezione di arte del XIX e inizio XX secolo è tra i più belli che io conosca: dal romanticismo di Friedrich, Carus e Fuessli, agl’impressionisti francesi, ai post impressionisti fancesi e tedeschi, per arrivare fino a Giacometti. E poi c’è Altona chè è poco più di un sobborgo della citta, con la sua Ottenser Hauptstrasse e il suo straordinario museo… Senza contare che da Hamburg facemmo anche alcune escursioni: a Blankenese, a Lueneburg, a Bremen e a Lubeck… Una più bella dell’altra. Rimanemmo tre settimane a casa di Michael, poi di nuovo in treno destinazione Berlino, ospiti mio amico José Conde. Solo pochi giorni, ma furono giorni bellissimi (e con un anfitrione come José e sua moglie non poteva essere diversamente). Chissà! Forse mi aspettavo qualcosa di più da Berlino, anch’essa purtroppo fu una città completamente massacrata dai bombardamenti bellici e poi ricostruita. A Berlino però ho visitato alcuni tra i più bei musei che mi sia mai capitato di vedere: l’Antikensammlung, l’Aegyptische Museum, e soprattutto il Pergamom Museum e la Gemaeldegalerie…
Poi di nuovo ad Hamburg per qualche giorno. Certo, mi era rimasta la voglia di Bruges, ma evidentemente era destino che non mi dovesse toccare: Da Hamburg non c’era ne’ un treno ne’ un autobus disponibile. Prendemmo così l’autobus di ritorno verso Charleroi, facendo però un paio di giorni di sosta ad Amsterdam. Era la mia quarta volta in quella città, ma ad Amsterdam ci si torna sempre volentieri.
Correva l’anno 2003 (lo ricordo perfettamente perché proprio ad Hamburg ho trascorso il mio quarantesimo compleanno).
Ero “kavafisianamente” partito per la mia Itaca (cioè Hamburg), conscio che il viaggio stesso sarebbe stato forse più importante della meta, e mi ritrovai a dover cambiare i piani, già da Pisa, volevo visitare Bruges, ma era destino che non mi toccasse in quell’occasione (ho dovuto aspettare 12 anni, ma alla fine sono stato anche a Bruges), ho cambiato destinazione, così come gli dei e le tempeste cambiarono i piani di Ulisse, ho persino preso un treno sbagliato e sono finito a Stendal, peraltro bellissima, facendo in questo un qualcosa di simile al viaggio in Portogallo di Saramago, ma alla fine sono tornato a Firenze con gli occhi pieni di bellezza, di esperienze, di immagini… Che non dimenticherò mai…
Nelle foto nell’ordine, immagini da… Gosler, Hildesheim, Luebeck e Blankenese
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UN PO’ KAVAFIS UN PO’ SARAMAGO… (Cronaca di una vacanza avventurosa nel nord Europa)ultima modifica: 2021-05-09T01:54:48+02:00da raffaello115
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