Gran bella terra la Catalogna: ci sono già stato quattro volte, ed è stata ogni volta un’emozione. Di questo devo ringraziare anche i miei amici di Vilajuiga: in particolare Mercè che mi ha ospitato in un paio di occasioni, ma anche Carles e Joan…
Una volta chiesi a Mercè e a Carles di accompagnarmi al famoso monastero di San Pere de Rodes.
Le mie aspettative non andarono deluse: l’intero complesso monastico, sorto già agl’inizi del IX secolo è andato poi ingrandendosi, nei secoli successivi, con la consacrazione avvenuta nel 1022 e il chiostro, spettacolare aggiunto nel XII secolo. Data la sua ubicazione su di un pendio piuttosto pronunciato, l’intero complesso si sviluppa su più livelli e terrazzamenti.
San Pere de Rodes fu poi abbandonato dei monaci tra il XVIII e il XIX secolo e questo causò la rovina, l’abbandono e anche la spoliazione di alcune opere d’arte, alcune delle quali sono finite anche in collezioni d’oltreoceano.
Nella chiesa e negli ambienti del complesso, gli elementi romanici più tardi prevalgono su quelli pre-romanici, ma si tratta di un romanico abbastanza particolare, un romanico nel quale confluiscono anche elementi carolingi e persino tardo-romani… Sarà forse per questo che tutto il monastero trasuda di una spiritualità difficile da descrivere: bisogna andarci!
Eh sì! Perché la spiritualità del luogo è oltretutto potenziata dalla spettacolare vista che si apre sulla costa catalana…